Un servizio di TSS per bambini, adolescenti e famiglie: il ROCK

Il logo del ROCK

Come si può integrare la Terapia a Seduta Singola in un ente che eroga servizi di salute mentale per bambini, adolescenti e famiglie?

Continuando nel percorso di scoperta dei diversi contesti nel mondo in cui è applicata la logica della walk-in in integrazione con la Terapia a Seduta Singola, in questo articolo ci concentreremo su un particolare servizio presente in Ontario, il Reach Out Centre for Kids (ROCK), le cui caratteristiche e il tipo di esperienza risultano molto interessanti rispetto all’obiettivo di cui ci siamo occupati finora, ovvero quello di ripensare il modo di concepire l’intervento psicologico e la gestione dei servizi di salute mentale.

Per chi si fosse imbattuto solo ora in questo articolo ricordiamo che i walk-in services sono dei servizi (sanitari) ad accesso diretto, cioè senza appuntamento. Per ulteriori approfondimenti è possibile leggere due articoli sul tema pubblicati alcune settimane fa (vedi qui e qui).

Ma torniamo a noi e scopriamo le peculiarità del ROCK e l’efficacia del suo servizio.

Che cosa è il ROCK e di cosa si occupa

Il Reach Out Centre for Kids (ROCK) è un servizio di salute mentale presente in Ontario (Canada) dal 1974. Il servizio fornisce un approccio multidisciplinare alla valutazione e al trattamento dei bambini, degli adolescenti e delle famiglie per la valutazione e la cura dei bambini (CATC), che nel 2002 è stato fuso con l’Halton Adolescent Support Services (HASS), andando a costituire quello che nel 2006 è stato ribattezzato con il nome di ROCK (Reach Out Center for Kids).

L’aspetto interessante è che il ROCK da più di 8 anni ha aperto le porte dei suoi servizi clinici, destinando un giorno della settimana all’attività di walk-in clinic con lo scopo di offrire alle persone l’opportunità di un accesso immediato al servizio di Terapia a Seduta Singola, nel momento stesso in cui ne sentono il bisogno. Le cliniche in questo modo sono diventate anche un punto di accesso per gli altri servizi di psicologia (es., psicoterapia individuale o di gruppo, ecc.) offerti dal centro.

 

L’idea di inserire un servizio di walk-in clinic

Precedentemente l’agenzia proponeva un metodo più tradizionale di accesso ai servizi che prevedeva la somministrazione di un’intervista telefonica, in seguito alla quale un coordinatore definiva il bisogno espresso dalle persone, inserendole in una lista d’attesa ordinata in base alle necessità. Questo metodo poteva comportare anche un’attesa di circa due anni.

Attualmente invece l’agenzia, pur mantenendo il sistema delle liste di attesa, con l’introduzione delle walk-in clinics ne ha ridotto notevolmente i tempi al punto che le persone non aspettano più anni prima di ricevere il servizio richiesto, ma solo dai 4 ai 6 mesi.

 

Quali servizi vengono offerti?

Attualmente le cliniche sono presenti in cinque località dell’Ontario (Oakville, Burlington, Milton, Georgetown, Acton) e offrono diverse tipologie di servizi, affiancate dalle walk-in clinics. Le famiglie o i singoli membri possono recarsi alle cliniche senza un appuntamento per ricevere un trattamento immediato oppure accedere a tutti gli altri servizi del centro.

L’approccio olistico del ROCK richiede la presenza di personale multidisciplinare (es. educatori, terapisti occupazionali, operatori sociali, psicologi, Psych Associates, psicometristi) che si occupa di fornire:

  • servizi per bambini, giovani e famiglie
  • servizi per neonati e bambini fino a 6 anni
  • servizi residenziali
  • processo di rinvio (i bambini, i giovani e le famiglie possono essere indirizzati da genitori, medici, pediatri, psicologi e altre agenzie comunitarie)

 

La filosofia della walk-in clinic del ROCK

I terapeuti che lavorano nelle walk-in clinics, pur avendo un diverso bagaglio di esperienze formative (narrative therapy, solution-focused therapy, cognitive behavioral therapy, ecc.), condividono molti concetti fondamentali sulle persone, sui problemi e su come poter intervenire di fronte alle richieste di aiuto.

Di seguito in elenco sono riportate alcune di queste assunzioni condivise:

  • le persone sanno quando hanno bisogno di aiuto;
  • alcune persone possono usare la singola sessione quando desiderano un aiuto;
  • è meglio offrire la terapia quando le persone sono pronte e la chiedono piuttosto che quando lo permettono le liste d’attesa;
  • alcune persone possono beneficiare di una singola sessione e potrebbero non avere bisogno di più sessioni;
  • ognuno è diverso così come sono diversi gli eventi problematici e le soluzioni;
  • quando le persone vengono per la terapia significa che non sono in grado di risolvere un problema corrente perché sono limitate dalla conoscenza e comprensione delle loro situazioni;
  • le persone hanno la conoscenza, le abilità e le competenze per scoprire e sviluppare le modalità che possono aiutarli a superare le lotte attuali.

I professionisti del Centro, inoltre, si sforzano di essere attenti alle preferenze e ai valori delle persone, rispettandone le priorità. L’obiettivo principale è quello di aiutarle a mettere in discussione il loro consueto modo di pensare e di risolvere i problemi, traendo il massimo anche da un’unica conversazione (White, 2007).

Fanno domande che creano la possibilità di sviluppare nuove idee, conoscenze e abilità. Il loro focus è quello di individuare i punti di forza delle persone, di aiutarle a ritrovare la resilienza, di generare speranza e facilitare l’apprendimento (Rosenbaum, Hoyt & Talmon,1990).

 

Quali risultati emergono dalle ricerche?

Dal 2008 al 2009 è stata intrapresa una ricerca per valutare l’efficacia del servizio walk-in del ROCK (Bhanot & Young, 2009), individuando in che misura le sessioni hanno raggiunto gli obiettivi/risultati desiderati.

La ricerca ha coinvolto 409 clienti accolti dalle walk-in clinics nel periodo da ottobre 2008 a aprile 2009 e si è svolta invitando i clienti (genitori e bambini) a rispondere ad una serie di domande generali somministrate sotto forma di questionari, in quattro fasi specifiche del processo di intervento (pre-sessione, pre-test prima di vedere il terapeuta, post-test al termine della sessione, follow up a due mesi dall’intervento).

I risultati suggeriscono che una sessione di walk-in produce un numero di esiti desiderati. In particolare, i clienti dopo una sessione risultano essere significativamente:

1) meno preoccupati;

2) più competenti come genitori;

3) più sicuri nella loro capacità di risolvere/gestire il problema;

4) più consapevoli delle risorse disponibili;

5) hanno più idee su come risolvere/gestire il loro problema di salute mentale.

 

Che cosa hanno imparato i clienti durante una sessione di TSS?

Dall’analisi delle risposte alle domande aperte sono emersi 8 differenti risultati:

1) maggiore autoconsapevolezza;

2) consapevolezza dell’impatto del problema;

3) maggiore consapevolezza delle risorse;

4) maggiore conoscenza generale della natura del problema;

5) migliore apprendimento di strategie generali che contribuiscono ad affrontare il problema;

6) conoscenza di tecniche specifiche per gestire problemi di salute mentale;

7) migliori capacità di comunicazione;

8) conoscenza da parte dei genitori che i bambini erano disposti a ricevere aiuto.

 

Conclusioni

Da quanto emerso finora, quindi, possiamo concludere dicendo che i vantaggi dell’utilizzo della logica della walk- in nei servizi di salute mentale possono essere molteplici e possono riguardare principalmente tre aspetti fondamentali dell’intervento:

  • facilità di accesso ai servizi (e secondo le necessità!), rendendo il passaggio di accoglienza più rapido e senza processi di rinvio complessi. Tale aspetto, oltre a ridurre alcuni passaggi, permette di raggiungere gruppi di popolazione con esigenze diverse;
  • riduzione delle liste di attesa, con conseguente spostamento delle persone dai servizi ospedalieri di emergenza a quelli di consulenza, con eventuale possibilità di rinvio a trattamenti specifici;
  • possibilità di ricevere trattamenti brevi (spesso anche di una singola sessione), focalizzati sulle competenze ed efficaci (Young, 2011).

Se ti interessa capire come implementare la Terapia a Seduta Singola nella tua struttura puoi contattarci per un primo incontro di conoscenza via Skype, inoltre se vuoi saperne di più sulla Terapia a Seduta Singola e approfondire il metodo, puoi leggere il nostro link (clicca qui) “Terapia a seduta singola. Principi e pratiche”o partecipare a uno dei nostri workshop (clicca qui).

 

Angelica Giannetti
Psicologa, Psicoterapeuta
Team dell’Italian Center
for Single Session Therapy

 

Bibliografia

Bhanot, S. & Young, K. (2009). An evaluation of Reach Out Centre for Kids walk-in clinic. Unpublished manuscript.
Slive, A. & Bobele, M. (2011).  When One Hour is All You Have: Effective Therapy for Walk-in Clients. Phoenix, AZ: Zeig, Tucker & Theisen.
Slive, A., MacLaurin, B., Oakander, M., & Amundson, J. (1995).  Walk-in single sessions: A new paradigm in clinical service delivery.  Journal of Systemic Therapies, 14, 3-11.
Talmon, M. (1990). Single session therapy: Maximizing the effect of the first (and often only) therapeutic encounter. San Francisco: Jossey‐ Bass.
White, M. (2007). Maps of Narrative Practice.  New York: W.W. Norton & Company.
Young, K. (2011). When All the time you have Is Now: Re‐ visiting practices and narrative therapy in a walk‐ in clinic. In Duvall, J. & Beres, L., Innovations in Narrative Therapy: Connecting Practice, Training, and Research (147 166). New York: W.W. Norton & Company.
Young, K. (2011). Narrative Practices at a Walk-in Therapy Clinic in Slive, A. & Bobele, M. (2011). When One Hour is All You Have: Effective Therapy for Walk-in Clients. Phoenix, AZ: Zeig, Tucker & Theisen.
Young, K., Dick, M., Herring, K., & Lee, J. (2008). From Waiting Lists to Walk-in: Stories from a Walk-in Therapy Clinic. Journal of Systemic Therapies, 27, 23-39.

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Angelica Giannetti