TSS per persone già inserite in un percorso

TSS per persone già inserite in un percorso

Come già affrontato precedentemente (clicca qui), il terapeuta che vuole iniziare a utilizzare il metodo della Terapia a Seduta Singola nella propria attività professionale non dovrà necessariamente modificare il proprio approccio terapeutico o impararne uno nuovo, così come non dovrà abbandonare l’utilizzo di tecniche consolidate o addirittura modificare il proprio assetto professionale.

A tale proposito abbiamo già suggerito alcuni modi attraverso i quali il terapeuta potrà sperimentarsi nell’applicazione della TSS, utilizzandola come alternativa al colloquio gratuito, come seconda consulenza (clicca qui) oppure come intervento online (clicca qui).

 

Ma queste sono le uniche opportunità di utilizzo della TSS?

In realtà no.

Obiettivo di questo articolo, infatti, sarà proprio quello di illustrare un’altra modalità di applicazione dell’intervento singolo ovvero quella nel lavoro con persone già inserite in un percorso.

 

A questo punto vi starete sicuramente domandando come sia possibile utilizzare la TSS all’interno di un percorso avviato magari già da diverse settimane, se non da mesi o addirittura da anni.

Se da un lato, diverse ricerche (Miller et al., 2003) hanno dimostrato che i cambiamenti più significativi avvengono nelle prime fasi di una terapia, mettendo in luce quanto il primo e a volte unico colloquio sia già di per sé efficace.

Dall’altro lato, un aspetto fondamentale che rende efficace un intervento a seduta singola è il sistema di credenze sull’efficacia dell’intervento da parte del terapeuta (Slive & Bobele, 2014).

 

Ma cosa si intende per sistema di credenze del terapeuta?

Come stavamo dicendo per praticare la TSS non è necessario avere una cornice teorica o ideologica di riferimento, quanto piuttosto uno specifico mindset in grado di orientare il modo di affrontare la terapia.

Se il terapeuta, ad esempio, riterrà possibile produrre un cambiamento in una singola seduta della durata di un’ora, ciò sarà trasmesso anche al paziente e insieme cercheranno di ottenere il massimo da quella seduta, mantenendo un’alta motivazione e concentrazione verso il raggiungimento del risultato.

Tale mindset renderà pertanto l’intervento singolo altamente efficace.

 

Perché dunque non adottare il mindset della TSS anche all’interno di percorsi già avviati?

Sovrapporre il processo terapeutico verticale in cui un singolo incontro è considerato come completo di per sé, con un processo terapeutico orizzontale dove il percorso è caratterizzato da una sequenza di incontri collegati tra loro potrà rendere maggiormente efficace l’intervento offerto.

 

In che modo l’efficacia dell’intervento potrà aumentare?

Ottenere il massimo da ogni singolo incontro non precluderà al paziente la possibilità di tornare per altri colloqui e svolgere un percorso più articolato.

Tuttavia l’atteggiamento mentale focalizzato al raggiungimento dell’obiettivo offrirà al terapeuta e al paziente non solo l’opportunità di utilizzare in maniera più funzionale il tempo a disposizione all’interno della seduta, bensì la possibilità di porsi obiettivi a lungo termine come risultato finale degli specifici obiettivi raggiunti nelle singole sedute.

 

Conclusioni

Per concludere uno degli aspetti fondamentali per praticare la TSS è quello legato all’acquisizione di uno specifico mindset che aiuterà sia il terapeuta che il paziente a mantenersi focalizzati sul raggiungimento dell’obbiettivo in ogni singolo incontro. Tale cambiamento dell’atteggiamento verso la terapia non necessariamente escluderà la possibilità di praticare percorsi terapeutici verticali (completi di per sé) all’interno di processi terapeutici con più sedute. Ciò potrà rappresentare un’opportunità per il terapeuta di sperimentarsi nell’applicazione della TSS, massimizzando tuttavia l’efficacia dei processi terapeutici orizzontali già avviati.

 

Angelica Giannetti
Psicologa, Psicoterapeuta
Team dell’Italian Center
for Single Session Therapy

 

Se vuoi saperne di più sulla Terapia a Seduta Singola e approfondire il metodo, puoi leggere il nostro link (clicca qui) “Terapia a seduta singola. Principi e pratiche”o partecipare a uno dei nostri workshop (clicca qui).

 

Bibliografia

Cannistrà, F., Piccirilli, F. (2018). Terapia a seduta singola. Principi e pratiche. Giunti Editore, Firenze.

Miller, S. et al. (2003). The Outcome Rating Scales: apreliminary studyof the reliability, validity, and feasibility of a brief visual analog measure, Journal of Brief Therapy, 3 (3).

Slive, A., Bobele, M. (2014). Walk-in single session therapy: accessible mental health services. In M.F. Hoyt, M. Talmon (2014), Capturing the Moment. Single Session therapy and walk-in services, Crown House, Bancyfelin, .pp. 73 -94.

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Angelica Giannetti