L’aspettativa, l’essenza della Terapia a Seduta Singola: tecniche per un lavoro mirato

L’aspettativa, l’essenza della Terapia a Seduta Singola: tecniche per un lavoro mirato

Con l’articolo di oggi condividiamo l’utilizzo di alcune tecniche in grado di incidere su uno dei fattori essenziali alla base dell’utilizzo della Terapia a Seduta Singola, ovvero l’aspettativa al cambiamento (Battino, 2018).

 

 

Come mai l’aspettativa ricopre un ruolo così importante nella Terapia a Seduta Singola?

In tutte le forme di terapia l’aspettativa al cambiamento intesa come superamento delle difficoltà o come raggiungimento di un obiettivo, rappresenta un fattore terapeutico essenziale, tuttavia nell’ambito della TSS lo è ancora di più.

 

 

Cosa differenzia la TSS da altri approcci?

La TSS è un metodo d’intervento che fa leva sulla capacità della persona di accedere alle risorse personali per uscire da una situazione problematica. Per ottenere tale risultato, la fiducia nel cambiamento sia da parte del cliente che del terapeuta risultano fondamentali per procedere verso l’obiettivo individuato.

 

 

Ma per meglio comprendere la questione quando parliamo di aspettativa cosa intendiamo?

Nell’ambito della psicologia ci sono molti studi sull’effetto dell’aspettativa in terapia. Tutti questi studi confermano l’influenza che l’aspettativa al cambiamento può determinare sulle modalità di rispondere alle situazioni sia a livello di processi mentali che a livello di reazioni comportamentali (Kirsch, 1985, 1990, 2010). Se le aspettative iniziali sono fondamentali per determinare il cambiamento, allo stesso modo è fondamentale mettere in atto delle strategie per poterle monitorare durante il percorso terapeutico. Di seguito vedremo in che modo.

 

 

Quali tecniche permettono di utilizzare l’aspettativa come fattore essenziale del cambiamento?

Vediamo ora alcune tecniche che ci permettono di lavorare sull’aspettativa fin dal primo momento.

  • Tecnica del “Come se”

Tale tecnica consiste nel portare le persone ad agire “come se” ciò che li ha condotti a chiedere aiuto fosse già risolto. Pionieri di tale manovra terapeutica furono gli studiosi del Mental Research Institute di Palo Alto (Fisch et al., 1982). Il presupposto alla base della tecnica è quello della profezia che si autoavvera ovvero dell’idea che una persona si comporterà come se avesse ottenuto il risultato desiderato allora lo otterrà. Se ad esempio una persona dovesse presentare il problema del sentirsi giudicata dagli altri, il terapeuta suggerirà alla persona entro un tempo prestabilito di agire e vivere come se non temesse il giudizio altrui. Ciò in breve produrrà delle modificazioni nel comportamento della persona e delle reazioni esterne creand nuove convizioni

  • Tecnica della Domanda del miracolo

La Domanda del Miracolo, inizialmente sviluppata da Insoo Kim Berg al BFTC, Brief Family Therapy Center (Miller & Berg, 1995; Berg e Dolan, 2001) è una declinazione ulteriore dell’approccio “come se” e si formula così:

“Supponiamo che questa notte, dopo la nostra seduta, vai a casa, ti addormenti e mentre stai dormendo accade un miracolo. Il miracolo è che le preoccupazioni che hai portato qui si risolvono e tu sei soddisfatto/a. Ma non sai come si sia verificato il miracolo perché stavi dormendo. Quando ti svegli la mattina, qual è la prima cosa che noterai e che ti dira che questo miracolo è avvenuto?”

Una volta posta tale domanda per i successivi venti o trenta minuti il colloquio con il cliente attraverso la visualizzazione della sua giornata si otterrà una descrizione dettagliata di ciò che è cambiato dopo il miracolo. Più la persona descriverà dettagliatamente lo scenario oltre il problema, più il miracolo diventerà realtà.

  • Tecnica della ristrutturazione

La ristrutturazione è un processo che prevede un cambiamento nel modo di percepire una situazione e di conseguenza del suo significato (Watzlawick, Weakland e Fisch, 1974). Cambiare la percezione della realtà, osservandola in contesti o da prospettive differenti, significa cambiare il significato attribuito agli eventi stessi e di conseguenza modificare gli schemi comportamentali e di pensiero per affrontarli. Un esempio di ristrutturazione è quando all’inizio di una seduta diciamo al cliente quanto sia coraggioso ad essere lì ad affrontare le difficoltà. Parlare di preoccupazioni e non di “problemi” (dato che i problemi sono più difficili da risolvere rispetto alle preoccupazioni) è una ristrutturazione. Questo cambiamento nel linguaggio è più utile per condurre il cliente verso il cambiamento (Battino, 2011).

 

 

Conclusioni

Per concludere utilizziamo una citazione di Albert Einstein che ben racchiude il concetto finora esposto e la potenza dell’aspettativa “Prendi un ultracentenario che rompe uno specchio: sarà ben lieto di sapere che ha ancora sette anni di disgrazie!”.

Se vuoi saperne di più sulla Terapia a Seduta Singola e approfondire il metodo, puoi leggere il nostro link (clicca qui) “Terapia a Seduta Singola. Principi e pratiche” o partecipare a uno dei nostri workshop (clicca qui).

Angelica Giannetti
Psicologa, Psicoterapeuta
Team dell’Italian Center
for Single Session Therapy

 

Bibliografia

Battino, R. (2011), Healing language: A guide for physicians, dentists, nurses, psy chologists, social workers, and counselors, www.Lulu.com.

Berg, I.K. e Dolan, Y.D. (2001), Tales of solutions: A collection of hope inspiring stories, New York, Norton. de Shazer, S. (1982), Patterns of brief family therapy, New York, Guilford Press.

Cannistrà, F., & Piccirilli, F. (2018). Terapia a Seduta Singola: Principi e pratiche. Giunti Editore.

Fisch, R., Weakland, J.H. e Segal, L. (1982), The tactics of change: Do ing therapy briefly, San Francisco, Jossey-Bass.

Kirsch, I. (1985), “Response expectancy as a determinant of experience and behavior”, American Psychologist, 40, p. 1189-1202.

Kirsch, I. (1990), How expectancies shape experience, Washington, DC, APA Books.

Kirsch, I. (1994), “Clinical hypnosis as a nondeceptive placebo”, American Journal of Clinical Hypnosis, 37, p. 95-106.

Kirsch, I. (2010), The emperor’s new drugs: Exploding the antidepressant myth, New York, Basic Books. Kuehn, J.L. (1965), “Encounter at Leyden: Gustav Mahler consults Sigmund Freud”, Psychoanalytic Review, 52, p. 345-364.

Miller, S.D. e Berg, I.K. (1995), The miracle method, New York, Norton.

Talmon, M. (1990), Single session therapy: Maximizing the effect of the first (and often only) therapeutic encounter, San Francisco, Jossey-Bass.

Watzlawick P., Weakland J. H., Fisch, R. (1974). Change: la formazione e la soluzione dei problemi. Roma: Astrolabio.

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Angelica Giannetti