Emergenza Covid-19 e Terapia a Seduta Singola: pandemia e rischio suicidio, una crisi mondiale dentro una crisi personale

Emergenza Covid-19 e Terapia a Seduta Singola: pandemia e rischio suicidio, una crisi mondiale dentro una crisi personale

Con l’articolo di oggi affrontiamo un tema molto importante ovvero quello dell’aumento del rischio suicidio a causa della pandemia e della necessità di trovare soluzioni alternative per rispondere ai bisogni di salute mentale in questa fase critica.

 

 

Cosa sta succedendo nel mondo rispetto al rischio di suicidio?

Nell’articolo COVID-19 and Suicide: A Crisis Within a Crisis di Christen Brownlee giornalista scientifico, pubblicato a novembre 2020 nell’edizione speciale COVID-19 della rivista Hopkins Bloomberg Public Health, si parla proprio di questo fenomeno e di come la pandemia abbia creato una convergenza di fattori di rischio per il suicidio.

 

 

Quali sono i fattori che incidono in modo particolare su tale fenomeno?

Secondo Paul Nestadt, MD, professore assistente del Dipartimento di Salute mentale alla Johns Hopkins Bloomberg School e di Psichiatria e Scienze comportamentali presso la School of Medicine, gli effetti secondari della pandemia (es. stress, lutto, perdita del lavoro) e le strategie per mitigarla (es. misure di isolamento) potrebbero innescare un aumento dei suicidi.

 

 

Quali categorie potrebbero esserne più colpite?

Tra le persone più a rischio ci sono:

  • persone che presentavano una vulnerabilità e un rischio elevato prima della pandemia e che ora potrebbero sentirsi ancora più minacciati;
  • gli operatori sanitari che lavorano in prima linea e che spesso vengono spinti oltre i loro limiti, subendo inoltre tutti gli effetti diretti della malattia;
  • persone che perdono il lavoro con un conseguente un aumento dello stress per problematiche economiche, quest’ultime rappresentano un noto fattore di rischio per il suicidio;
  • persone anziane di età superiore agli 85 anni che potrebbero essere particolarmente colpite dall’allontanamento sociale necessario al contenimento della diffusione della malattia;
  • infine, persone che non hanno avuto precedenti di vulnerabilità, ma che a causa dei fattori di stress della pandemia possono manifestare nuovi problemi psichiatrici o atti suicidari anche in assenza di una depressione.

 

 

Cosa potrebbe aiutare le persone a prevenire una tale crisi?

Holly Wilcox, PhD, professoressa associata del Dipartimento di Salute Mentale presso la Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health afferma che una varietà di misure sono state già attuate per aiutare a mitigare questa tendenza e ridurre il rischio di suicidio. Tra questi la fornitura di servizi di supporto psicologico individuale o di gruppo online che hanno permesso ad alcune categorie di accedere più facilmente ai servizi di salute mentale. In altri casi sono stati predisposti dentro gli ospedali interventi di supporto per il personale medico al fine di alleviarne l’ansia e l’angoscia di fronte al duro lavoro di assistenza in questo periodo di pandemia.

 

 

Perché proporre allora interventi di Terapia a Seduta Singola? Quale ruolo potrebbe giocare in situazioni di rischio?

Al di là dello scetticismo rispetto a come un intervento singolo possa essere utile in situazioni di rischio come quella appena descritta, la Terapia a Seduta Singola invece potrebbe giocare un ruolo cruciale.

 

 

Come?

La TSS oltre ad accorciare le distanze tra i servizi di salute menatale e le persone, potrebbe assolvere ad altre due importanti funzioni: la prima legata allo screening immediato di situazioni ad alto rischio con l’invio a servizi specializzati per un intervento mirato, la seconda legata alla possibilità di un monitoraggio costante delle problematiche della popolazione attraverso un lavoro di raccolta dati utile alla realizzazione di ricerche in grado di rilevare bisogni emergenti.  

 

 

Conclusioni

Possiamo concludere ricordando alcuni principi chiave della Terapia a Seduta Singola al fine di ribadirne l’utilità in molteplici contesti d’intervento. La TSS al di là della sua efficacia in ogni singolo incontro, può rappresentare per le sue caratteristiche una valida alternativa all’assenza di trattamento, fenomeno che si verifica spesso quando le strutture sanitarie si trovano a dover fronteggiare situazioni emergenziali. La TSS, inoltre, offre l’opportunità alle persone di scegliere quale trattamento è più adatto per loro (breve o a lungo termine), infine lasciando sempre la porta aperta le persone possono tornare ogni qualvolta ne sentono la necessità.  

 

 

Se vuoi saperne di più sulla Terapia a Seduta Singola e approfondire il metodo, puoi leggere il nostro link (clicca qui) “Terapia a Seduta Singola. Principi e pratiche” o partecipare a uno dei nostri workshop (clicca qui).

 

Angelica Giannetti
Psicologa, Psicoterapeuta
Team dell’Italian Center
for Single Session Therapy

 

 

Bibliografia.

Cannistrà, F., & Piccirilli, F. (2018). Terapia a Seduta Singola: Principi e pratiche. Firenze: Giunti Editore.

Brownlee, C. (2020). COVID-19 and Suicide: A Crisis Within a Crisis. Hopkins Bloomberg Public Health from https://magazine.jhsph.edu/2020/covid-19-and-suicide-crisis-within-crisis.

 

 

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Angelica Giannetti