Come negoziare una soluzione nella Terapia a Seduta Singola

Come negoziare una soluzione nella Terapia a Seduta Singola

Con l’articolo di oggi affrontiamo un tema fondamentale rispetto all’applicazione del metodo della Terapia a Seduta Singola ovvero la negoziazione della soluzione con il cliente.

Prima di procedere nella descrizione del processo di negoziazione però facciamo un piccolo passo indietro e partiamo proprio dalla definizione di soluzione nell’ambito della TSS. Quest’ultima, infatti, assume un significato diverso da quello che generalmente le viene attribuito ovvero di risoluzione di un problema o di superamento di una situazione difficile.

 

 

Cosa si intende per soluzione quando si parla di Terapia a Seduta Singola?

Windy Dryden (2019) nel suo libro Single – Session Therapy. Distinctive Features pone proprio questa questione, sottolineando come nella TSS quando si parla di soluzione non ci si trova solo davanti alla trasformazione di un problema in un “non problema”.

I terapeuti che utilizzano la TSS infatti possono trovarsi anche di fronte alla possibilità di lavorare su degli obiettivi da raggiungere. Pertanto egli preferisce fornire una definizione di soluzione diversa quando si parla di Terapia a Seduta Singola

Una soluzione in TSS è un mezzo attraverso il quale un cliente rende il suo problema un non-problema e/o affronta efficacemente un’avversità. Essa aiuta anche il cliente a raggiungere il proprio obiettivo o a compiere un passo significativo verso il suo raggiungimento (Dryden , 2019, p.131).

 

 

Ma prima di avviarsi verso un processo di negoziazione della soluzione con il cliente quali considerazioni bisogna fare?

Prima di aiutare il cliente a scegliere la soluzione che lo porterà verso il suo obiettivo, Dryden (2019) fa un’importante distinzione tra l’individuazione di una specifica soluzione e l’individuazione di una potenziale soluzione.  

Dal momento che la Terapia a Seduta Singola si caratterizza per il lavoro mirato è fondamentale ricordare che le soluzioni disponibili (e potenziali) per il cliente all’interno di quel contesto sono più limitate di quanto non lo siano in altre situazioni.

 

 

Facciamo un esempio!

Se una persona che vive in Italia dovesse decidere di visitare delle città all’estero senza definire un tempo di viaggio, le possibili destinazioni da scegliere sarebbero moltissime, ma se quel viaggio dovesse durare solo un giorno il numero delle città visitabili sarebbe notevolmente ridotto.

Allo stesso modo un terapeuta e un cliente che scelgono di intraprendere una singola seduta di terapia sapranno che tra le potenziali soluzioni, solo alcune potranno essere prese in considerazione e se il numero delle soluzioni sarà troppo alto il terapeuta per riportare il cliente nella giusta direzione potrà dire: “Mi sembra che ciò di cui stiamo discutendo qui non sia del tutto centrato sul ‘punto’ riguardo a ciò che vuoi ottenere. Cosa ne pensi?”

Se il cliente sarà d’accordo allora potrà cambiare rotta, prendendo in considerazione una diversa gamma di potenziali soluzioni.

Ci sono momenti, naturalmente, in cui un suggerimento terapeutico arriva dritto al punto e questo diventa la soluzione del cliente. Tuttavia quando possibile, il terapeuta e il cliente dovrebbero negoziare una soluzione anche se suggerita dal terapeuta.

 

 

Come avviene questo processo?

Ad un certo punto della seduta, di solito verso la fine, il terapeuta può prendersi una pausa fuori dalla stanza (in autonomia o con il team se questo è previsto) per pianificare un intervento che può prevedere una potenziale soluzione. Pianificato l’intervento il terapeuta torna nella stanza per condividere la soluzione con il cliente, il quale potrà decidere se accettarla oppure discuterne con il terapeuta fino ad arrivare a una soluzione adatta a lui. Per raggiungere tale risultato sarà fondamentale la costruzione di una forte alleanza di lavoro tra terapeuta e cliente.  

 

 

Su quali basi viene costruita l’alleanza di lavoro sulle soluzioni?

Una forte alleanza di lavoro si stabilisce informando fin dall’inizio il cliente sulle opportunità offerte dalla TSS. Ciò darà al terapeuta la possibilità di aiutare il cliente a selezionare una soluzione che:

  • lo aiuterà a raggiungere il suo obiettivo;
  • che egli avrà la capacità e la fiducia di eseguire;
  • che avrà la potenza terapeutica necessaria per consentirgli di raggiungere il proprio obiettivo;
  • non gli consentirà più di perpetuare il problema.

 

 

Vediamo ora le principali tipologie di soluzioni che i clienti possono essere aiutati a scegliere e a implementare!

  •  Soluzioni ambientali: implicano che il cliente cambi o lasci una situazione avversa che è improbabile che cambi.
  • Soluzioni comportamentali: coinvolgono direttamente il cliente che dovrà modificare il proprio comportamento per risolvere il proprio problema.
  • Soluzioni cognitive: prevedono che il cliente modifichi alcuni aspetti del pensiero su determinati elementi del problema. Esistono diversi tipi di soluzioni cognitive (attitudinali, di inferenza, di riformulazione). Un cambiamento attitudinale prevede che il cliente adotti un diverso atteggiamento valutativo nei confronti delle avversità. Un cambiamento di inferenza implica che il cliente modifichi un’inferenza distorta rispetto a un’avversità che si presenta nella situazione problematica. La riformulazione coinvolge il terapeuta che aiuta il cliente a mettere il suo problema in una nuova cornice, in modo che non sia più un problema per lui.

 

 

Conclusioni

Per concludere in questo articolo abbiamo evidenziato come nella Terapia a Seduta Singola la negoziazione di una soluzione rappresenti un punto imprescindibile per massimizzare l’efficacia del singolo colloquio. Senza tale azione, la seduta perderebbe la sua essenza, non aiutando il cliente a scegliere fra le tante potenziali soluzioni quella più adatta alle sue reali esigenze. Trovarsi di fronte a tante possibilità, infatti equivarrà a non scegliere e di conseguenza a non agire. Come dice Epicuro “È bellissima la vista del prossimo, quando al primo incontro si trovi un accordo, o almeno una unità di intenti”, da tale alleanza potranno emergere importanti cambiamenti.

 

Se vuoi saperne di più sulla Terapia a Seduta Singola e approfondire il metodo, puoi leggere il nostro link (clicca qui) “Terapia a Seduta Singola. Principi e pratiche” o partecipare a uno dei nostri workshop (clicca qui).

 

Angelica Giannetti
Psicologa, Psicoterapeuta
Team dell’Italian Center
for Single Session Therapy

 

 

Bibliografia.

Cannistrà, F., & Piccirilli, F. (2018). Terapia a Seduta Singola: Principi e pratiche. Giunti Editore.

Dryden W. (2019). Single – Session Therapy. Distinctive Features. Routledge.

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Angelica Giannetti