Come introdurre una Terapia a Seduta Singola

Come introdurre una Terapia a Seduta Singola

Immaginate di essere terapeuti Walk-In e di offrire un servizio di Terapia a Seduta Singola senza appuntamento. Sicuramente vi troverete di fronte alla possibilità di accogliere persone che si rivolgeranno a voi per ricevere una consulenza, aspettandosi di risolvere il loro problema o di raggiungere il loro obiettivo nel più breve tempo possibile.

A questo punto sarà di fondamentale importanza impostare il colloquio in modo tale che lo psicologo e il cliente possano fin da subito usufruire al meglio del tempo a loro disposizione.

L’obiettivo di questo articolo, quindi, sarà quello di focalizzare il modo per introdurre la Terapia a Seduta Singola e massimizzare fin dal primo momento l’incontro di consulenza.   

 

Cosa accade quando una persona arriva in un servizio di Walk- In/Single Session Therapy (WI/SST)?

Nel nostro One Session Center, ad esempio, la persona che decide di rivolgersi al servizio arriverà senza aver avuto un contatto precedente con il professionista, tranne che per ricevere indicazioni su come funziona il servizio stesso. Pertanto lo psicologo si troverà di fronte a una persona di cui non avrà notizie.

Una volta arrivato, il cliente compilerà un breve questionario pre-seduta in cui esprimerà la sua richiesta e in meno di un’ora inizierà la sua sessione. 

Il focus della singola sessione verterà su ciò che il cliente desidererà ottenere maggiormente in quel particolare momento. Una volta terminato il colloquio, la persona insieme al terapeuta deciderà se quell’incontro sarà stato sufficiente o se ne vorrà svolgere altri.

 

Quale dovrà essere dunque l’atteggiamento mentale del terapeuta che accoglierà il cliente per predisporre una TSS in un servizio di Walk- In?

Un primo aspetto fondamentale che il terapeuta Walk -In dovrà tenere a mente per poter approcciare ad una TSS sarà quello di considerare ogni singola seduta come completa in sé. Ciò significa che ogni incontro, così come in un processo terapeutico di più lunga durata, dovrà essere caratterizzato da una fase iniziale, una fase centrale e una fase conclusiva.

Per trarre il massimo da ogni singolo colloquio, inoltre, egli dovrà pensare alla psicoterapia in maniera alternativa. Per gestire una Terapia a Seduta Singola di successo, infatti, risulterà fondamentale la propria convinzione rispetto all’efficacia della terapia breve e alle risorse del cliente.

Secondo diversi studiosi, infatti, le aspettative del terapeuta riguardo a quanto possano cambiare rapidamente i clienti sono comuniate sia esplicitamente che implicitamente (Hunsley, Aubry, Verstervelt e Vito, 1999; Scamardo, Bobele e Biever, 2004; Hoyt, 2009).

 

Definito l’atteggiamento mentale del terapeuta dunque quale sarà il modo più efficace per introdurre la TSS con il cliente?

Affinché una TSS possa essere introdotta in maniera efficace, nella fase iniziale del colloquio il terapeuta dovrà compiere tre passi fondamentali:  

  1. il primo passo sarà quello di entrare in contatto con la persona al fine di stabilire immediatamente un’alleanza terapeutica. Ciò potrà farlo, conoscendo meglio il cliente negli aspetti della sua vita (es: famiglia, lavoro, l’istruzione), comunicando così interesse nei suoi confronti.
  2. il secondo passo sarà quello di indirizzare il cliente verso la TSS/Walk-in, spiegando il funzionamento della seduta e il proprio approccio. In questa fase ad esempio il terapeuta potrà dire che per alcuni clienti una singola seduta potrà risultare sufficiente, mentre per altri potrebbero esserne necessarie altre, senza che ciò rappresenti una condizione migliore dell’altra.
  3. il terzo passo riguarderà la definizione del problema/obiettivo da raggiungere attraverso la formulazione di alcune domande chiave del tipo “Cosa vorrebbe ottenere oggi?”, “Perché ha deciso di venire qui oggi?” oppure “Che cosa le dirà se il suo tempo è stato impiegato bene, quando uscirà da qui?

 In tali domande la parola “oggi” rappresenterà ad esempio la parola chiave per orientare l’idea della persona verso la seduta singola.

 

Conclusioni

Introdurre una TSS in maniera efficace determinerà inevitabilmente l’andamento di tutta la seduta, pertanto curare la fase iniziale del colloquio permetterà al terapeuta di orientare fin da subito il cliente verso la definizione dell’obbiettivo di quel momento e successivamente delle risorse necessarie per raggiungerlo.

Per ottenere ciò il terapeuta dovrà assumere un determinato atteggiamento mentale verso la terapia, considerando la TSS come una perla solitaria (Bobele & Slive, 2018). La perla come soluzione di un problema dell’ostrica, infatti, per formarsi attraverserà diverse fasi (iniziale, intermedia, finale) prima di completarsi. La TSS così come la perla dunque potrà rappresentare un momento terapeutico unico in sé, portando a termine un processo terapeutico completo come se non ci fossero altre sedute a disposizione. 

 

 

Se vuoi saperne di più sulla Terapia a Seduta Singola e approfondire il metodo, puoi leggere il nostro link (clicca qui) “Terapia a Seduta Singola. Principi e pratiche” o partecipare a uno dei nostri workshop (clicca qui).

 

Angelica Giannetti
Psicologa, Psicoterapeuta
Team dell’Italian Center
for Single Session Therapy

 

 

Bibliografia

Hoyt, M.F., Bobele, M., Slive, A., Young, J., Talmon, M. (2018). Single – Session Therapy by Walk -In or Appointment: Administrative, Clinical, and Supervisory Aspects of One – at- a – Time Services. New York: Routledge.

Hoyt, M.F., & Talmon, M. (2014). Capturing the Moment: Single Session Therapy and Walk-In Services. Crown House Pub.

Slive, A., & Bobele, M. (2011). When One Hour is All You Have: Effective Therapy for Walk-in Clients. Phoenix, AZ: Zeig, Tucker & Theisen.

 

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Angelica Giannetti