44% dei drop out è soddisfatto. Usa la TSS per aumentarlo ed essere contento anche tu!

44% dei drop out è soddisfatto. Usa la TSS per aumentarlo ed essere contento anche tu!

Premessa

Scrive Talmon “Il problema più evidente e attuale è che troppo spesso quando l’intervento si limita a un unico incontro si è portati a pensare — con una certa superficialità — a un «abbandono» (drop-out), una «conclusione prematura», un «insuccesso terapeutico», tutte definizioni negative che suggeriscono un fallimento dell’intervento. La Seduta Singola indica come utilizzare al meglio l’unico incontro per indurre cambiamenti sostanziali nella vita del paziente: come trarne il massimo profitto, come programmarlo, come modificare i normali atteggiamenti terapeutici per essere più creativi ed efficaci, come utilizzare in modo diverso il proprio tempo, come incoraggiare la disponibilità e la motivazione del paziente e come associare al necessario momento diagnostico-valutativo il processo terapeutico di cambiamento” (pag. 12).

Quante sedute dopo la prima?

Come avrai avuto modo di scoprire, leggendo gli articoli del nostro blog, la scoperta “casuale” di Talmon del 1986, che si rese conto studiando i dati (del Kaiser Permanente Medical Center di Hayward in California) degli ultimi anni, che i risultati conducevano sempre al risultato che la durata più frequente della terapia era di una sola seduta.

Una serie di ricerche determinarono che le persone, in una percentuale tra il 20 ed il 50% delle persone, scelgono di presentarsi in terapia una sola volta.

Weir, Wills, Young & Perlesz (2008) hanno trovato che oltre 40’000, pazienti su un totale di 100’000, hanno ritenuto sufficiente un’unica seduta per risolvere il proprio problema, anche quando gli è stata data possibilità di continuare.

Drop out o non drop out: questo è il dilemma

Alcuni punti chiave, già declinati in articoli precedenti, rappresentano la pietra d’angolo per avviare una riflessione rispetto al concetto di “drop out” utilizzando la TSS a favore del benessere delle persone, che rimane motivo (ed obiettivo) delle richieste di consulenza che arrivano ad un professionista della relazione di aiuto.

In sintesi

  1. 1 è il numero più frequente di sedute in psicoterapia;
  2. tra il 20 e il 50% delle volte è il paziente stesso a non ritenere necessaria un’altra seduta;
  3. fino all’80% di chi ha ricevuto una Seduta Singola dichiara di aver risolto il proprio problema, o comunque di ritenerlo molto migliorato.

Partendo da quanto esposto concentriamoci sul drop out.

In uno studio condotto dall’Italian Center for Single Session Therapy (che puoi leggere qui) 1 persona su 4 fa una sola seduta.

Questo dato sembra verosimile, poiché in linea con le ricerche mondiali e italiane sul drop-out e, in particolare, sull’abbandono dopo una sola seduta (Swift & Greenberg, 2012; Wells et al., 2013; de Girolamo, Bassi, Neri, Ruggeri, Santone & Picardi, 2007).

Quindi considerando che un gran numero di persone che si rivolge ad un professionista potrebbe non arrivare al secondo colloquio, la sfida è massimizzare l’efficacia di ogni singolo colloquio.

Proprio con questo obiettivo la Terapia a Seduta Singola si propone come opportunità di risposta massimizzando efficacia ed efficienza di ogni singola seduta.

Considerando che il 44% dei drop out è soddisfatto dopo una singola seduta, come poter fare in modo che anche il professionista sia soddisfatto da un solo incontro?!

La nostra esperienza ci porta a considerare la Terapia a Seduta Singola come una valida risposta.

Come descritto da Talmon se si cominciasse a considerare che un unico incontro possa essere non un drop out ma una possibilità di intervento la TSS ha grandi potenzialità per massimizzare l’effetto del singolo ed unico colloquio.

Come massimizzare l’efficacia di ogni singola (e spesso unica) seduta?

Intanto, se non lo hai già fatto, scarica il nostro ebook, altra considerazione fondante è privilegiare le risorse (interne ed esterne) della persona, infatti se i modelli tradizionali si focalizzano sulla psicopatologia, il disagio o il problema, la cornice entro cui muoversi in una Terapia a Seduta Singola è privilegiare le risorse della persona, le sue competenze, i modi di conoscere ed interpretare il proprio mondo, aiutando ciascuno a raggiungere i risultati che rappresentano il proprio successo e benessere (Hoyt, 2011).

Gran parte del successo di una TSS è legato ad un cambio di paradigma relativo, soprattutto, al mindset, è inoltre avere presenti alcuni principi generali che ogni professionista dovrebbe avere sempre a mente nella conduzione di una Terapia a Seduta Singola (che puoi approfondire qui) riassumibili in:

  1. Aspettati il cambiamento
  2. Concepisci ogni incontro nel suo complesso
  3. Non correre e non cercare di essere brillante
  4. Sottolinea abilità e punti di forza della persona
  5. La vita, non la terapia, è la grande maestra
  6. Di più non è necessariamente migliore
  7. Grossi problemi non sempre richiedono grandi soluzioni
  8. L’essenza della terapia è “aiutare i clienti ad aiutare se stessi”
  9. Molti clienti hanno limitate disponibilità (di tempo o di denaro)
  10. Termina in un modo che consenta al cliente di avere implicazioni utili

Nell’Ebook “Terapia a seduta singola. Un’introduzione a principi e pratiche” vengono spiegati nel dettaglio questi e altri punti, per cominciare da subito a praticare la TSS, se vuoi formarti in Terapia a Seduta Singola scopri le date del prossimo Workshop.

Federico Piccirilli

Psicologo, psicoterapeuta

 Co-Founder dell’Italian Center
 for Single Session Therapy

 

Se vuoi saperne di più sulla Terapia a Seduta Singola e approfondire il metodo, puoi leggere il nostro link (clicca qui) “Terapia a seduta singola. Principi e pratiche”o partecipare a uno dei nostri workshop (clicca qui).

 

Bibliografia

De Girolamo, G., Bassi, M., Neri, G., Ruggeri, M., Santone, G. & Picardi, A. (2007). The current state of mental health care in Italy: problems, perspectives, and lessons to learn. European Archives of Psychiatry and Clinical Neurosciences, 257, 83-91. doi: 10.1007/s00406-006-0695-x

Hoyt, M.F. & Talmon, M. (eds.) (2014a). Capturing the Moment. Single Session Therapy and Walk-In Services. Bancyfelin, UK: Crown House.

Slive, A. & Bobele, M. (2014). One Session at a time: When you have a Whole Hour. In M.F. Hoyt & M. Talmon (eds.) (2014), op. cit., pp. 95-119.

Swift, J. K. & Greenberg, R. P. (2012). Premature discontinuation in adult psychotherapy: a meta-analysis. Journal Of Consulting And Clinical Psychology, 80(4), 547-559. doi: 10.1037/a0028226.

Talmon, M. (1990). Single Session Therapy. San Francisco: Jossey-Bass (Tr. it. Psicoterapia a seduta singola. Milano: Erickson).

Rosenbaum, R., Hoyt, M.F. & Talmon, M. (1990). The Challenge of Single-Session Therapies: Creativing Pivotal Moments. In R.A. Wells & V.J. Giannetti (eds), Hanbook of the Brief Psychotherapies, New York-London: Plenum Press, pp. 165-189.

Weir, S., Wills, M., Young, J. & Perlesz, A. (2008). The implementation of Single Session Work in community healt. Brunswick, Australia: The Bouverie Centre, La Trobe University.

Wells, J. E., Oakley Browne, M., Aguilar-Gaxiola, S., Al-Hamzawi, A., Alonso, J., Angermeyer, M. C., Bouzan, C., Bruffaerts, R., Bunting, B., Caldas-de-Almeida, J. M., de Girolamo, G., de Graaf, R., Florescu, S., Fukao, A., Gureje, O., Ruskov Hinkov, H., Hu, C., Hwang, I., Karam, E. G., Kostyuchenko, S., Kovess-Masfety, V., Levinson, D., Liu, Z., Medina-Mora, M. E., Nizamie, S. H., Posada-Villa, J., Sampson, N. A., Stein, D. J., Viana, M. C., Kessler, R. C. (2013). Drop out from out-patient mental healthcare in the World Health Organization’s World Mental Health Survey initiative. The British Journal of Psychiatry, 202(1), 42-49. doi: 10.1192/bjp.bp.112.113134

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Angelica Giannetti