La Terapia a Seduta Singola come strategia di prevenzione per la gestione dello stress-lavoro correlato

La Terapia a Seduta Singola come strategia di prevenzione per la gestione dello stress-lavoro correlato

Nell’articolo di oggi andremo a definire in che modo la Terapia a Seduta Singola può rappresentare un’importante risorsa nell’ambito aziendale, soprattutto se utilizzata come strategia di prevenzione delle problematiche legate allo stress – lavoro correlato conosciuto anche come Burn-out.

Sempre di più nel mondo del lavoro si registrano situazioni di persone sopraffatte dal forte stress lavorativo generato dall’incremento di responsablità e carichi di lavoro, che lasciano il proprio lavoro, talvolta anche senza avere un’alternativa già pronta. Fenomeno quest’ultimo che sta portando sempre di più a porre l’attenzione sul benessere e sulla salute dei lavoratori.

 

Il Burn-out che cos’è?

Il termine Burn-out proviene dall’inglese e significa bruciarsi, esaurirsi, spegnersi ed indica un particolare fenomeno generato da stress cronico sul posto di lavoro. Questa problematica conduce la persona ad un esaurimento emotivo, con conseguente compromissione delle capacità lavorative e un forte disagio psichico.

In quali situazioni si manifesta in modo particolare? 

Il Burn-out tende a svilupparsi facilmente in quei contesti lavorativi:

  • mal gestiti a livello organizzativo, con carichi di lavoro mal distribuiti, scarse retribuzioni economiche e alta conflittualità;
  • con ritmi di lavoro serrati e un diretto contatto con persone con problematiche psicologiche, fisiche e sociali.

Tutte queste condizioni producono alti livelli di stress e di ansia.

Qualche cenno storico.

Tra il 1974 e il 1976 il termine di burn-out venne utilizzato dallo psicologo Herbert Freudenberger e dalla psichiatra americana C. Maslach, per definire una sindrome i cui sintomi evidenziano una problemeatica comportamentale a carico delle professioni ad elevata implicazione relazionale.

Successivamente divenne evidente che la Sindrome da Burn-out non coinvolgeva solo le helping professions. Numerose categorie di lavoratori sono a rischio e tra queste troviamo: liberi professionisti, dipendenti pubblici, manager.

Inoltre tale problematica può coinvolgere tutte quelle professionalità preposte alla gestione delle emergenze.

 

Come viene classificata attualmente? 

La sindrome da Burn-out viene definita un fenomeno occupazionale che può seriamente minacciare il benessere dei lavoratori, compromettendone la salute fisica e mentale.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) riconosce ufficialmente il Bourn-out come una sindrome inserendola nell’International Classification o Diseases, e più precisamente nel capitolo Icd-11 che riguarda i fattori che influenzano lo stato di salute.

 

Come si sviluppa e quali sono i sintomi del Burn-Out?

Tra le cause principali si trova spesso l’eccessivo carico di lavoro da gestire in poco tempo, la mancanza di stimoli che generano monotonia, una retribuzione inadeguata e uno scarso riconoscimento del valore professionale, relazioni tossiche sul posto di lavoro, una personalità emotiva e bassa autostima, scarse o inadeguate misure di sicurezza e prevenzione, la mancanza di supporto psicologico.

 

Quali sono le manifestazioni del burn-out? 

  1. Senso di esaurimento emotivo, ossia la percezione di “prosciugamento” delle risorse emotive personali e la sensazione di non avere più niente da offrire a livello psicologico.
  2. Distanza mentale dal proprio lavoro, con conseguente sviluppo di atteggiamenti di distacco, atteggiamenti negativi, a volte di cinismo.
  3. Ridotta efficacia e realizzazione professionale, che influenza la percezione della propria inadeguatezza sul posto di lavoro, con conseguente demotivazione e caduta della stima.
  4. Perdita di controllo ovvero la difficoltà a circoscrivere lo spazio del lavoro dalla vita privata, che è costantemente invasa dal lavoro e da pensieri ad esso correlati.

 

Il Burn-out inoltre può provocare o aggravare alcuni disturbi di tipo psicosomatico, tra cui: disturbi gastrointestinali, emicranie, disturbi sessuali, reazioni cutanee, disturbi del sonno, etc.

 

In che modo può essere utile la Terapia a Seduta Singola?

La Terapia a Seduta Singola può essere utile nel supportare la persona che presenta problematiche legate al Burn-out a raggiungere alcuni importanti obiettivi.

All’interno di un singolo incontro  il professionista può aiutare il lavoratore a trovare strategie per influenzare positivamente i propri pensieri e i propri comportamenti, pur riconoscendo che molti cambiamenti significativi si verificheranno al di fuori della seduta. Ciò aumenterà il controllo e la responsabilità per il problema e l’entità dei risultati del trattamento.

 

Conclusioni 

La Terapia a Seduta Singola permette di ampliare la conoscenza sul proprio problema, per dargli un nuovo significato e scegliere il miglior percorso da intraprendere. Inoltre, valorizza e sviluppa abilità e risorse esistenti o aiuta ad acquisirne di nuove. La persona viene aiutata ad identificare le abitudini disfunzionali reiterate per sostituirle con nuove abitudini, più funzionali. Infine, accresce la motivazione, soprattutto quella di agire verso il cambiamento.

 

Se vuoi saperne di più sulla Terapia a Seduta Singola e approfondire il metodo, puoi leggere il nostro link (clicca qui) “Terapia a Seduta Singola. Principi e pratiche”. e a uno dei nostri workshop (clicca qui).

 

 

Sara Barone
Psicologa in formazione presso

l’Italian Centerfor Single Session Therapy

 

Bibliografia 

Adina M., Vesa Ș.C.,  Nirestean A. (2021). Burnout Syndrome: Therapeutic Approach With Beneficial Effects on Personality and Quality of Life,  Alternative Therapies.

Montero-Marín J.,  Prado-Abril J., Demarzo M. ,  García-Toro M.,  García-Campayo J. (2016). Burnout subtypes and their clinical implications: A theoretical proposal for specific therapeutic approaches,  Revista de Psicopatología y Psicología Clínica, 21, 231-242, 2016

 Jaworska-Burzyńska L.,  Kanaffa-Kilijańska U.,  Przysiężna E.,  Szczepańska-Gieracha J.. Archives of Psychiatry and Psychotherapy (2016), The role of therapy in reducing the risk of job burnout, A systematic review of literature. 

Iscriviti ora (nel seguente form) e rimani aggiornato con importanti novità sulla Terapia a Seduta Singola e il prossimo Simposio di TSS (10-12 Novembre 2023, Roma, Italia)

Angelica Giannetti